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ORGANIZZAZIONE DI PRODUTTORI OLIVICOLI RICONOSCIUTA
iscritta nell'elenco regionale al n. 86483
 

Misura 3A

Miglioramento dei sistemi di irrigazione e delle tecniche colturali
Nonostante l’olivo sia la coltura arborea più resistente alla carenza idrica e le problematiche che l’utilizzo dell’acqua della falda sotterranea pone agli equilibri ambientali, negli ultimi decenni, si è registrato nelle aree salentine una notevole diffusione dell’irrigazione in olivicoltura; i motivi, ovviamente sono riconducibili agli effetti che essa determina su tutte le componenti della produttività.
Per porre rimedio e mitigare le problematiche che il prelievo dell’acqua sotterranea pone agli equilibri ambientali, la ricerca applicata ha messo a punto protocolli specifici che offrono interessanti prospettive attraverso la somministrazione controllata dell’acqua in grado di massimizzare la qualità dell’olio e consentire un soddisfacente ritorno economico per i produttori.

La potatura rappresenta, dopo la raccolta, la seconda voce di costo nell’oliveto. Sebbene l’olivicoltura salentina sia ancora contraddistinta da una prevalenza di oliveti tradizionali, la tecnica di potatura si è evoluta negli ultimi 20 anni in funzione delle tipologie di oliveto, disponibilità di attrezzature ma anche costo degli interventi e della reperibilità di manodopera specializzata. Gli obiettivi principali rimangono il contenimento delle dimensioni della chioma mediante il raccorciamento delle branche primarie, la rimozione di alcune branche secondarie e terziarie per assicurare il rinnovo della superficie fruttificante e la penetrazione della luce nella parte centrale dell’albero. In molti casi una potatura leggera può essere alternata ad una più severa per mantenere l’equilibrio tra attività vegetativa e riproduttiva. La disponibilità di macchine e attrezzi è un fattore decisivo per stabilire la strategia più idonea per una gestione ottimale della chioma.

L’efficacia e la fattibilità di nuovi sistemi di potatura non può considerarsi avulsa dalle altre pratiche colturali con particolare riferimento alla fertilizzazione razionalizzando i consumi in rapporto alle esigenze della pianta. A tale proposito, gli oliveti salentini risentono spesso della carenza di sostanza organica nei terreni a causa della facilità di ossidazione legata alle caratteristiche climatiche. Alla scarsa disponibilità di sostanza organica esterna si può rimediare reintroducendo la pratica del sovescio di leguminose. La diffusione su larga scala di questa pratica consentirebbe di limitare l’impiego di concimi chimici, introducendo tecniche alternative quali la concimazione fogliare e la fertirrigazione. Non va sottovalutato l’utilizzo di sanse e di AV quali ammendanti.

Alla luce di quanto illustrato, gli obiettivi della misura consistono in:

  • introduzione delle pratiche irrigue innovative volte alla riduzione dei volumi idrici secondo i fabbisogni delle piante;
  • miglioramento dell’efficienza dei cantieri di lavoro di potatura attraverso nuove tecniche di gestione della chioma;
  • gestione della fertilizzazione mediante la riduzione dell’impiego dei concimi minerali grazie a tecniche alternative quali la concimazione fogliare, la fertirrigazione e l’uso di sostanza organica evitando l’uso indiscriminato di concimi chimici in pieno campo.

Il progetto prevede prove dimostrative di gestione dell’irrigazione in deficit presso le aziende olivicole allo scopo di diffondere tra olivicoltori salentini le conoscenze sull’utilità pratica della strategia di irrigazione controllata. La gestione dei campi dimostrativi sarà estesa anche alle altre pratiche colturali complementari con particolare riferimento alla fertilizzazione e gestione del suolo.
L’adozione di tecniche innovative di gestione della chioma, interesserà campi dimostrativi allocati presso aziende olivicole rappresentative delle diverse zone omogenee dove verranno eseguiti interventi di potatura “minima”. Gli interventi saranno accompagnati dall’adeguamento delle altre pratiche colturali complementari quali gestione del suolo e fertilizzazione.
Le prove sulla gestione della fertilizzazione verranno eseguite su campi dimostrativi rappresentativi di aree omogenee. Per l’applicazione dei protocolli di fertilizzazione basati sui dati di analisi del terreno e fogliari saranno realizzati sovesci ed utilizzati fertilizzanti ecocompatibili distribuiti per fertirrigazione o per via fogliare.

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